lunedì 1 gennaio 2018

Nel paese dei mostri selvaggi- Maurice Sendak

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[Il libro uscirà in una nuova edizione il 16 Gennaio 2018 per Adelphi tradotto da Lisa Topi]

Per iniziare con il botto questo 2018 (siete riusciti a sopravvivere anche a questa ennesima prova di resistenza psicologica?), oggi voglio dedicare un post ad un albo classico che tutti i bambini devono incontrare nella loro infanzia ma che fa comodo anche a noi"grandi" e cioè NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI (il maiuscolo mi sembrava d'obbligo) di quel genio di Maurice Sendak (foto a fianco presa a caso su internet in cui se la spassa a leggere il suo libro ad un bambino con un delizioso maglioncino fine anni sessanta).

A volte, siamo colti da una RABBIA irrefrenabile, una rabbia che ci fa sbattere porte, lanciare oggetti e gridare. Queste scene madre solitamente sono più frequenti in tenera età, quando ancora si è sopraffatti da mille emozioni diverse alle massime frequenze, e si spera che dopo la fase teen capitano di rado (...vero?). 

Bene... comunque sia, per spiegare questi istinti assassini ai pupi e per darci una calmata quando vorremmo schiaffeggiare una collega o infilare una matita nell'orecchio del capo, esiste un rimedio pacifico, e cioè quello di leggere il libro di Sendak (siete felici di questa notizia? io molto. A fianco vi ho pure messo l'immagine del mio mostro selvaggio preferito tratta dalla copia del libro in mio possesso. Adoro la sua chioma indomabile, forse perché mi ricorda un poco la mia).

A inizio degli anni sessanta, quando venne pubblicato, questo albo non suscitò particolare entusiasmo, anzi, diciamo pure che scandalizzò i più perbenisti e quelli inclini agli svenimenti tragici. 
Ma cosa c'era di "scandaloso" in queste poche pagine? Ebbene, prima di tutto, una frase detta dal piccolo scapestrato protagonista, che, dopo aver distrutto mezza casa, impiccato un peluche e inseguito il barboncino, viene mandato (giustamente oserei dire) a letto senza cena dalla madre che in crisi di nervi gli urla dietro: "MOSTRO SELVAGGIO!". Max non si lascia certo intimorire dal digiuno, dalla reclusione e tanto meno dall'insulto, al quale risponde con un: "E IO TI SBRANO". Oggi una frase del genere ci fa sorridere, abituati come siamo ai modi di alcuni piccoli Puffi (cari miei genitori troppo permissivi, insegnare regole e l'educazione ai vostri figli non è certo una colpa o uno scandalo, anzi, qualche regola fa BENE ai bambini, chiedete pure a un qualsiasi esperto, medico, psicologo, psichiatra, medium o sciamano), ma al tempo, pensare di poter scrivere per poi leggere una cosa del genere ad un bambino, era impensabile.
E' proprio questa risposta che scandalizza la società dei primi sessanta. Non è ammissibile che un bambino risponda ad un genitore, e poi cos'è quell'espressione incavolata che ha il pargolo nell'illustrazione? 
Come se non bastasse, quelli che ancora non erano svenuti leggendo fino a pagina otto (frontespizio compreso) si incavolarono parecchio quando videro gli istinti rabbiosi trasformati in mostri selvaggi e intuirono che il protagonista lascia si, l'isola dei mostri in cui era approdato diventando re, ma è anche cosciente che, prima o poi, ci tornerà!! (Oibò) 

E' un capolavoro della letteratura per l'infanzia, le immagini a pastelli colorati sono meravigliosamente simpatiche e riescono con pochi tratti a rappresentare il sentimento forte e sconvolgente della rabbia. 
Per quanto mi riguarda io lo apprezzo molto anche ora che per la società (povera illusa) sono pienamente (e da tempo) adulta. Sfogliarlo nei momenti in cui vorrei distruggere il servizio buono da caffè, quello con tante ciliegine rosse sulle tazzine e i piattini bianchi, calma i  miei bollenti spiriti, funzionando meglio di una seduta dallo psicologo. 

Consigliato ai massimi livelli. Se non lo avete ancora letto (ma dove vivete?) fatelo e se lo avete letto rileggetelo (lo avete già preso in mano, che bravi) e se non vi dovesse bastare vedetevi anche il film del 2009 diretto da Spike Jonze!! 







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