domenica 14 gennaio 2018

Leo Lionni

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Da bambina amavo leggere dei libri di favole che, giuro, avevano delle illustrazioni allucinanti, mentre quelli con immagini (ora) meravigliose, rimanevano sullo scaffale a prendere polvere, con disappunto di mia madre che cercava di propormeli in ogni modo. 
A volte, quindi, sfogliando alcuni libri illustrati per l'infanzia, oggettivamente molto belli e praticamente opere d'arte, mi domando se effettivamente possano piacere ai bambini o se magari possano in realtà essere apprezzati di più dai "grandi" che comprandoli (inconsapevolmente) per loro stessi, li propongono a pargoli che preferirebbero sfogliare i cataloghi dei giocattoli (sempre io).

Con Leo Lionni questo quesito non si pone. Uomo dalle tante doti (grafico, pittore, scrittore...), Lionni nasce in Olanda nel 1910. Poco dopo la famiglia si trasferirà in Italia, dove Lionni rimase fino al 1940 quando, a causa delle sue origini ebree, fu costretto ad emigrare in America. In Italia tornerà solo nel 1960 e vi resterà fino alla morte, nel 1999. 

Nel 1959 ideò un libro per bambini che cambierà la concezione stessa dell'illustrazione per l'infanzia: Piccolo Blu e Piccolo Giallo, in cui due bolli colorati porteranno il lettore a meditare sull'amicizia, la diversità e l'identità in modo semplice e chiaro.
Le stesse importanti tematiche saranno affrontate in Un colore tutto mio, dove però, abbandonerà la rappresentazione astratta a favore di un piccolo geco dall'animo profondo che si domanda come mai non abbia, come gli altri animali, un proprio e immutabile colore. 

Uno dei miei preferiti è La casa più grande del mondo, con protagonista una lumachina che vorrebbe ingenuamente una casa molto più grande. In questo albo si percepisce attraverso le immagini, l'interesse dello scrittore per il mondo naturale, rappresentato con minuzia di particolari.
La storia e le figure, catturano l'attenzione dei bambini di tutte le età (vale per tutte le sue opere d'altro canto) ma probabilmente il significato vero di questo libro può essere compreso del tutto a partire dai tre anni. 

Verso la fine c'è un'illustrazione che più di ogni altra dovrebbe affascinare i vostri pupi, quella con la casina della lumaca completamente distrutta. Trovo meraviglioso da parte dell'illustratore non voler risparmiare nulla agli occhi del bambino e mi fanno sorridere le madri che a volte reputano inappropriata questa rappresentazione per i loro pargoli non capendo quanto invece i piccoli abbiano bisogno di confrontarsi con queste scene, per così dire, realistiche e macabre (trattasi spesso delle stesse madri che permettono ai figli di due o tre anni di intontirsi davanti ad un tablet, trovando quindi consono avere un pargolo con lo sguardo ipnotizzato e affascinato da colori psicadelici, luci lampeggianti e rumori davvero inappropriati almeno per le mie orecchie).

In conclusione consiglio una qualunque opera di Leo Lionni per bambini di qualunque età, quelli che ancora sono troppo piccoli le ameranno per le figure, i grandi per quelle e per la storia. 
Questi libri si prestano anche per tanti laboratori sulla natura, sui colori (Piccolo Blu e Piccolo Giallo), sull'uso della tecnica del collage e la manipolazione della carta (Pezzettino)... sono strumenti didattici eccezionali. 






NB: In ogni caso, se vostro figlio vuole anche sfogliare il volantino delle offerte del supermercato, lasciateglielo fare. Se il contenuto non è nocivo e lo affascina, ogni bambino ha diritto a scegliere cosa sfogliare con le sue manine appiccicosine. 


Un colore tutto mio. Ediz. illustrata

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