Questo post è nato dopo aver letto il numero di luglio/agosto della rivista Andersen tutto impostato su quello che per me è un tema importante, un amore estivo: la montagna.
Sono una ragazza di mare, conosco il mare in inverno e fin da piccola ho giocato sulla battigia e in acqua in estate. Amo il mare in tutte le sue sfumature di blu e azzurro, l'odore di salsedine e il sudore sulla pelle dopo ore sotto il sole. Quando non lo vedo all'orizzonte per lunghi periodi mi manca e aspetto con ansia la fine dell'inverno per poter nuovamente ritrovare la sensazione della sabbia tra le dita dei piedi.

Nonostante tutto questo, però, ho avuto la fortuna di avere dei genitori che amano la montagna in estate, così dall'età di sei anni ho passato due settimane all'anno a scorazzare per i sentieri delle Dolomiti alla ricerca di cascatelle in cui immergere i piedi, fiori da fotografare (ho degli scatti tutti sfuocati di poveri fiori immortalati troppo da vicino) e fontanelle dalle quali abbeverarmi.
Oggi considero questo amore estivo una delle più importanti eredità che abbia mai ricevuto dai miei, e ora che sono adulta ci ritorno appena posso per continuare il cammino che loro hanno cominciato con me.
Con questa premessa potete capire quanto avidamente abbia sfogliato il numero 354 di Andersen trovando anche un'intervista a Reinhold Messner fatta dal giornalista e scrittore (e coordinatore redazionale di Andersen) Anselmo Roveda dal titolo Lo spirito della montagna.
Chi meglio di Messner per esprimere e spiegare l'importanza del contatto uomo/montagna, ragazzo/montagna ma anche bambino/montagna?
La montagna ci offre silenzio e lentezza. Ci offre infinità, un grande valore, ovvero la possibilità di confrontarci con qualcosa che ci rende piccoli e grandi allo stesso tempo, a contatto con la vastità delle montagne. In contatto con i nostri limiti, magari per superarli e trovarne di nuovi. [...] ognuno ha un suo limite e poi c'è un limite più generale, quello che nell'alpinismo è rappresentato dalle cose che sono in grado di fare solo i più bravi."
-Andersen n.354, pag.11-
Non sono in grado di piegare con parole migliori l'importanza che lega l'uomo a questo luogo magico. Per quanto mi riguarda potrei dire banalmente, che questo rapporto è qualcosa di viscerale, un bisogno come bere o mangiare, del quale non si può e non si vuole fare a meno, ma le parole di Messner sono sicuramente più incisive delle mie.
Dal numero di luglio/agosto di questa rivista, traggo quindi ispirazione per dedicare alcune righe a due biblioteche che ho visitato durante le mie ultime vacanze sulle Dolomiti.
La biblioteca Comunale di Sèn Jan di Fassa a Vigo di Fassa e quella Comunale di Canazei, entrambe in Val di Fassa in Trentino.
Ambo le biblioteche sono piccoline ma vale davvero la pena di farci un salto se ci si trova nei paraggi perché, oltre ad essere molto suggestive, hanno anche una zona bambini e ragazzi ben rifornita, quindi se siete in vacanza con i vostri pargoli, potrete trovare tanti titoli interessanti da prendere in prestito dopo esservi tesserati.

Gli spazi dedicati ai bambini e ai ragazzi sono molto belli.
Entrambe le sezioni mostrano una cura particolare nella scelta dei volumi, tutti di alta qualità (è stato addirittura allestito un piccolo settore dedicato ai libri Nati per Leggere).


La stanza/soppalco è resa accogliente dalla luce naturale che filtra dalle finestre, dagli arredi a misura di bambino e dal tetto in legno a vista.
Una biblioteca davvero magica!
La Biblioteca Comunale di Canazei è stata una vera sorpresa, bellissima! Anche questa, come quella di Vigo di Fassa, si trova in pieno centro cittadino a pochi metri dalla fermata del bus.


Lo stesso vale per l'angolo bambini dove la sezione è ricca di albi illustrati. Chi se ne occupa sta facendo un lavoro egregio sia nella scelta delle proposte di lettura sia nell'aggiornamento dei titoli in base alle uscite editoriali.
Bisogna tenere sempre presente che le biblioteche non possono di certo comprare tutti i libri che vengono pubblicati ogni mese, per questo è importante che scelgano con cura gli acquisti, indirizzandosi verso libri di qualità.
Su questi scaffali non manca nulla.



Sono un esempio di come dovrebbero essere gestiti i luoghi della cultura sul territorio italiano.
Vi lascio con una manciata di consigli di lettura e vi auguro un buon cammino.
Bambini:
- Quest'alce è mio! di Oliver Jeffers, Zoolibri 2013 (dai 3 anni)
- Signor Alce di Davide Calì, Emme Edizioni 2012 (dai 3 anni)
- La Nuvola Olga va in montagna di Nicoletta Costa, Emme Edizioni 2009 (4/7 anni- adatto alle prime letture autonome)
- La Mucca Moka e i segreti della montagna di Agostino Traini, Emme edizioni 2002 (4/7 anni- adatto alle prime letture autonome)
Ragazzi:
- Il bambino in cima alla montagna di John Boyne, Rizzoli 2016 (dai 12 anni)
- La montagna magica di Jirõ Taniguchi, Rizzoli Lizard 2009 (dagli 11 anni)
- Il ragazzo e la tempesta di Antonio Ferrara, Rizzoli 2014 (dai 12 anni)
- Cento passi per volare di Giuseppe Festa, Salani 2018 (dai 13 anni)
- Belle e Sébastien di Nicolas Vanier, Sperling 2014 (dai 13 anni)
- Bruciare la frontiera di Carlo Greppi, Feltrinelli 2018 (dai 15 anni)
- L'uomo montagna di Severine Gauthier, Tuné 2017 (dai 9 anni)
- Le otto montagne di Paolo Cognetti, Einaudi 2017 (dai 15 anni)
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